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16/06/2014

Cosa si rischia ad assumere ecstasy in discoteca

Musica dal ritmo incalzante, ossessiva e ripetitiva. Luci psichedeliche, colorate, lampeggianti. Ragazzi che ballano per ore, accaldati, uno vicino all'altro, stretti in un ritmo frenetico di euforia e divertimento. Combinando gli effetti delle anfetamine e degli allucinogeni, l'ecstasy apparve subito come una droga perfetta per i rave e i dance party, in grado di dare l'energia necessaria a ballare per ore, e creare una sensazione di euforia e uno scollegamento con la realtà. Proprio in questi ambienti però dove la temperatura è elevata, l'ecstasy, anche a dosi normalmente non tossiche, può essere fatale, perché impedisce al cervello di abbassare la temperatura corporea. Lo ha dimostrato uno studio preclinico condotto dal National Institutes of Health e pubblicato sul Journal of Neuroscience, secondo cui la Mdma (3,4-metilenediossimetanfetamina, conosciuta con il nome di ecstasy se assunta come pastiglia o molly se in polvere), se assunta in luoghi affollati e con temperature elevate, è associata a un maggior rischio di mortalità. Secondo alcuni studi la Mdma, a dosi moderate, non porta a gravi conseguenze fisiche nell'immediato. Per questo molte persone la assumono durante le serate in discoteca, per disinibirsi e restare attivi per ore. Alcuni scienziati del National Institute on Drug Abuse di Baltimora, hanno però provato a testare cosa succede, somministrando ai ratti basse dosi del farmaco, non fatali, in condizioni simili a quelle in cui generalmente viene assunto. Hanno quindi monitorato la temperatura corporea e cerebrale degli animali, e in quale misura i vasi sanguigni dei ratti erano in grado di dilatarsi per ridurre la temperatura. Prima quando gli animali si trovavano da soli in una gabbia e in un ambiente a temperatura ambiente, e dopo a temperature più alte e in presenza di altri ratti. I ricercatori hanno così scoperto che nel primo caso, una dose moderata di Mdma aumentava di poco sia la temperatura cerebrale sia corporea. Mentre nel secondo caso la stessa dose di Mdma, riduceva la capacità degli animali di eliminare il calore, tanto da essere mortale. Fenomeno che potrebbe verificarsi anche sugli esseri umani, considerando che i ragazzi spesso assumono Mdma, in contesti sociali caldi e affollati. L'uso di questa sostanza, insomma, potrebbe essere più pericoloso di quanto si pensi, inducendo un'ipertermia cerebrale fatale in condizioni di interazione sociale e in ambienti caldi. "La vera novità di questo lavoro è di aver testato l'effetto della droga anche a temperature del corpo diverse da quella normale" spiega a Linkiesta Orazio Taglialatela-Scafati, professore di chimica organica presso la Facoltà di Farmacia dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. "In questo caso i ricercatori hanno visto che la temperatura corporea cambia l'effetto della sostanza. Molti consigliano di bere tanto quando si assume questa droga, per abbassare la temperatura, ma gli effetti sono molto limitati e inoltre si può avere l'errata percezione che l'acqua sia una sorta di antidoto per l’ecstasy". Linkiesta.it

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