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01/09/2014

Epidemia di crack: dal fenomeno storico alla realtà attuale

l 30 ° anniversario dalla "epidemia di crack", ossia quel fenomeno storico di brusco aumento di consumo di crack nelle principali metropoli statunitensi avvenuto tra il 1984 e il 1990 e che comporto’ anche l'incremento di reati violenti come rapine, omicidi, furti e fenomeni correlati al traffico della droga, offre l'opportunità per una riflessione di come tale fenomeno abbia spinto l'interesse comunitario allo sviluppo di nuove forme di trattamento della tossicodipendenza. La dottoressa B.C. Wallace dell'Universita’ di New York ha pubblicato un lavoro basato sull'evoluzione temporale della consulenza psicologica della "lotta alla droga" per evidenziare gli sviluppi del trattamento della dipendenza su base comunitaria a partire dalla epidemia di crack. La presentazione di questa linea temporale professionale pone le basi per la richiesta di una nuova azione sociale in difesa della giustizia sociale e soprattutto la necessità di collaborazione con i colleghi e i membri della comunità. Sono proposti otto obiettivi fondamentali per il raggiungimento di un'adeguata formazione collaborativa. In particolare è dimostrato che: (1) l'epidemia di crack ha stimolato l'evoluzione di un sistematico trattamento delle tossicodipendenze da parte della comunità sociale; che (2) una politica di "guerra alla droga" ha causato traumi suadulti, neonati, bambini, famiglie e intere comunità e che quindi, (3) l'epidemia di crack assieme ad una errata politica di "guerra” alla droga, danneggia indelebilmente la vita dei membri di popolazioni vulnerabili ossia,donne, madri, neonati / bambini separati dai genitori, coloro che hanno contratto l'HIV / AIDS, coloro che sono morti di AIDS, orfani di AIDS, disagiati emultiproblematici, carcerati in isolamento prolungato e malati mentali. Nasce da qui l'esigenza di una formazione professionale competente per il trattamento disintossicante di popolazioni multiculturali vulnerabili. Oggi giorno l'evoluzione psico-educativa della tossicodipendenza deve quindi tenere conto di diverse popolazioni che comprendono, ad esempio, ancheminoranze di diverso orientamento sessuale con nuove vulnerabilità e quindi a maggior rischio di fallimento del trattamento di disintossicazione.

(The Journal of Equity in Health)

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