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01/12/2014

Il demone nascosto del giocatore d'azzardo

Dopo quasi 150 anni gli scienziati danno ragione a Fëdor Dostoevskij: il demone del giocatore d'azzardo è un disturbo psichiatrico ignorato. Da qui la necessità di monitorare ciclicamente il loro stato di salute mentale per farli uscire dal tunnel della dipendenza. È questo il nuovo approccio terapeutico pensato dalla Monash University in Australia. In base al quale molti scommettitori e pokeristi non sono poi così diversi dai chi soffre di patologie mentali. Mostrando un'incontrollabile impulsività, spiccato narcisismo, difficoltà di interazione sociale, depressione, ansia, bassa autostima, scatti di violenza e tendenza al suicidio. Il tutto spesso legato a traumi infantili, abusi sessuali, dipendenza da droghe e alcol. Eseguire periodicamente screening di prevenzione, dunque, potrebbe aiutare gli specialisti del caso non solo a indagare sulle cause della dipendenza, ma anche a sviluppare terapie ad hoc per ogni singolo caso. Visto che i giocatori incalliti che nascondono un disagio più grande alle spalle tendono a rifiutare le cure.

(west-info)

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