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03/01/2015

Il demone nascosto del giocatore d’azzardo

Dopo quasi 150 anni gli scienziati danno ragione a Fëdor Dostoevskij: il demone del giocatore d'azzardo è un disturbo psichiatrico ignorato. Da qui la necessità di monitorare ciclicamente il loro stato di salute mentale per farli uscire dal tunnel della dipendenza. E' questo il nuovo approccio terapeutico pensato dalla Monash University in Australia. In base al quale molti scommettitori e pokeristi non sono poi così diversi dai chi soffre di patologie mentali. Mostrando un'incontrollabile impulsività, spiccato narcisismo, difficoltà di interazione sociale, depressione, ansia, bassa autostima, scatti di violenza e tendenza al suicidio. Il tutto spesso legato a traumi infantili, abusi sessuali, dipendenza da droghe e alcol. Eseguire periodicamente screening di prevenzione, dunque, potrebbe aiutare gli specialisti del caso non solo a indagare sulle cause della dipendenza, ma anche a sviluppare terapie ad hoc per ogni singolo caso. Visto che i giocatori incalliti che nascondono un disagio più grande alle spalle tendono a rifiutare le cure. WEST

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