News

TORNA INDIETRO

16/02/2015

Casa della salute a Lucca

Sabato 14 febbraio, l'ASL2 di Lucca ha inaugurato a Campo di Marte, padiglione C, la Casa della salute, una struttura che rappresenta la prima esperienza di integrazione tra medici di medicina generale, la c.d. guardia medica, l'ambulatorio infermieristico e l'ambulatorio di diabetologia, affiancati ai 14 letti per le cure intermedie, che presto dovrebbero diventare 28 dando una concreta risposta al bisogno di assistenza post ospedaliera. Ritroviamo in questa progettualità un reale sforzo di riorganizzazione dei servizi territoriali dedicato alla informazione, prevenzione e cura per renderli più vicini e rispondenti ai bisogni della cittadinanza. Proprio per questo ci ha sorpreso che nella Casa della salute, abbia trovato un grande spazio la medicina sportiva ed invece non trovi posto il Consultorio familiare al quale stavamo lavorando da circa due anni in una costante rapporto con la ASL al fine di veder realizzata una concezione di sanità sul territorio che si fa carico della salute e del benessere di cittadine e cittadini, in ogni ordine d'età e condizione.

Oggi, su nostra sollecitazione specifica, dopo le notizie apparse sui giornali nei quali non veniva nemmeno citato, abbiamo ricevuto la conferma che il Consultorio familiare, richiesto da anni, in parte abbozzato nel distretto di via Giusti con i finanziamenti regionali del 2008, poi frammentato e scomposto con la ristrutturazione sanitaria del nuovo ospedale S. Luca, ci sarà, ma sarà in un altro edificio del Campo di Marte insieme ad altri ambulatori multispecialistici confermando, questa è la nostra principale preoccupazione, una visione non rispondente alla normativa nazionale e regionale e proseguendo nell'idea che il consultorio si possa fare con qualche ora di ginecologa, qualche ora di psicologa, qualche ora di assistente sociale ecc. L'associazione La Città delle Donne chiede nuovamente in modo pubblico e trasparente che, a partire dalla realizzazione della Casa della Salute a Campo di Marte, sia confermata la centralità del Consultorio Familiare come area di intervento multidisciplinare, i cui requisiti sono previsti dalle leggi e dallo stesso Piano Sanitario Regionale Toscana, con il fine di promuovere la salute sessuale, riproduttiva e relazionale della persona, della coppia e della famiglia. Vogliamo un consultorio che diventi un riferimento stabile e conosciuto per promuovere informazione, sensibilizzazione e risposte inerenti la salute delle donne nelle diverse fasi della vita (pre e post parto, menopausa ecc), ma che si faccia carico anche dei percorsi rispetto all'approccio alla sessualità di giovani donne e uomini (compresa la contraccezione), del fenomeno barbaro della violenza sulle donne con supporti anche per gli uomini maltrattanti, delle problematiche che riguardano le immigrate.
Devono infine essere elaborati percorsi sulla genitorialità responsabile a supporto dei minori e delle persone coinvolte.
Il Consultorio deve essere uno spazio polifunzionale che permetta incontri individuali e collettivi di confronto e di auto aiuto, specie in una situazione di crisi e di grandi cambiamenti. Su tutto questo, insieme a tante associazioni e organizzazioni abbiamo da tempo avanzato la disponibilità a collaborare e la richiesta di porre fine ad un arretramento culturale prima ancora che sanitario che consideriamo una vergogna per il nostro territorio. Per questo rinnoviamo alla ASL la richiesta di un momento di chiarezza e di condivisione con tutti gli attori sociali che da tempo hanno dimostrato interesse a promuovere una visione integrale della salute capace di prevenire e affrontare in modo efficace molte problematiche che non possiamo più sottovalutare o lasciare alla ricerca di risposte individuali in una logica di mercato.

(Comunicato stampa di La Città delle Donne)

Chiedilo al CeSDoP

Per chiederci informazioni e ricerche bibliografiche

Dillo al CeSDoP

Per segnalarci libri da acquistare, eventi ed iniziative di cui sei a conoscenza

Normativa Droga

CeSDoP Newsletter