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12/04/2016

La dipendenza in adolescenza diminuisce la considerazione per gli altri

Gli adolescenti con gravi problemi di alcol e droghe hanno scarsa considerazione di chi li circonda e poca consapevolezza degli effetti delle loro azioni sulla vita altrui. E maggiore è il livello di abuso di sostanze più evidente è il disinteresse per il prossimo, secondo la classica relazione di tipo dose-risposta. E' questo in sintesi il risultato di uno studio americano condotto da psichiatri dell'età evolutiva della Università Case Western di Cleveland, Ohio, pubblicato sul Journal of Child and Adolescent Substance Abuse. L'obiettivo del lavoro – non semplice, visto che l'adolescenza rappresenta naturalmente una fase auto-centrata della vita, come si legge in una nota diffusa sul sito della stessa Case Western - era in particolare quello di indagare l'associazione tra comportamento a rischio per gli altri, e severità di uso di sostanze. I ricercatori hanno utilizzato come indicatori di disinteresse per le altrui sorti,la guida in stato di alterazione e la pratica di sesso non protetto a prescindere dall'avere oppure no una storia di patologie a trasmissione sessuale. Hanno reclutato 585 giovani dai 14 ai 18 anni - la metà ragazze, il 30 per cento appartenenti a minoranze - selezionandoli nei licei della zona e tra i frequentatori di strutture di riabilitazione. Per ogni adolescente che dichiarava di non fare uso di alcol o droga o di farne un uso limitato (390 in tutto) ce n'era uno tossicodipendente (195). La maggior parte dei giovani (88 per cento) non aveva assunto alcol o droghe al momento del loro ultimo rapporto, che è stato non protetto per il 55 del campione. Il 26 per cento, uno su quattro, aveva una storia di guida sotto l'influenza di sostanze. Nel dettaglio, gli scienziati hanno rilevato una probabilità di guida in stato di alterazione sotto sostanze sensibilmente pià elevata tra i giovani individuati come tossicodipendenti, e a scalare tra gli altri. Stessa cosa per quanto riguarda i comportamenti sessuali: i ragazzi e le ragazze con malattie a trasmissione sessuale che non avevano utilizzato alcuna protezione durante il sesso erano più spesso tra quelli che rientravano nella categoria della dipendenza. Più scientificamente la OR questi ragazzi - dove OR sta per odds ratio, la misura dell'associazione tra fattore di rischio (uso di sostanze in questo caso) ed effetto (disinteresse per gli atri) - era pari a 2,1. Era invece di 1.6 tra quelli che di alcol e droghe facevano un uso diciamo moderato e di 1.1 tra chi di alcol o droghe non aveva affatto fatto uso. Maria Pagano, professore associato di psichiatria e primo autore dello studio, ha paragonato la scarsa considerazione per il prossimo che si riscontra a volte nei tossicodipendenti a caratteri di tipo autistico, e ha inoltre dichiarato: "I tossicodipendenti sono come tornado che attraversano la vita degli altri. Anche quando sono in fase di recupero pochi segni indicano una reale comprensione dell'impatto delle loro azioni su coloro che li circondano. Questa – sottolinea tuttavia - è parte della malattia". Lo studio ha anche indicato che tra i ragazzi e le ragazze che avevano problemi gravi di dipendenza il volontariato era meno praticato: questi erano meno propensi a offrire il loro tempo per aiutare altre persone. Secondo la psichiatra, rafforzare e promuovere il volontariato potrebbe aiutare i giovani a prevenire le dipendenze. La Repubblica on line (16.04.2016) articolo di Tina Simonello

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