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08/06/2016

Infezione da Hiv in aumento fra i giovani: Lombardia fra le regioni più colpite

L'infezione da Hiv non si arresta e la Lombardia è una delle regioni più colpite, con un totale di 20 mila casi. Le malattie sessualmente trasmesse non sono scomparse e gli esperti lanciano un appello all'educazione e all'informazione dei giovani, la cui consapevolezza del rischio sembra essere diminuita negli anni. Nella provincia di Monza e Brianza ci sono all'incirca 4mila persone sieropositive, con un sommerso (ovvero chi non sa di essere contagioso) del 35%. Sono questi i dati presentati nel corso dell'ottava edizione di ICAR (Italian Conference on Antiviral Research), congresso al termine oggi a Milano e patrocinato dalla SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali. Obiettivo di questo appuntamento annuale quello di presentare e discutere le novità in tema di prevenzione, diagnosi e cura delle principali infezioni virali. "Quello dei nuovi contagi è un problema che diventa, giorno dopo giorno, sempre più grave" ha dichiarato il Professor Andrea Gori, direttore Malattie Infettive al San Gerardo di Monza, Università Milano-Bicocca e uno dei tre presidenti di Icar 2016. "Negli ultimi 4-5 anni c'è stato un incremento di infezioni tra i giovani, soprattutto nella fascia d'età 25-30 anni. Inizia, però, anche un fenomeno parallelo di diffusione del virus nella popolazione eterosessuale: se però i gruppi LGBTQ sono tendenzialmente informati, e si espongono al rischio nonostante la consapevolezza del rischio, i secondi no, e ignorano completamente il problema". La causa principale (intorno al 90%) dell'incremento dei contagi rimane sempre la stessa: la mancanza del preservativo, tanto nei rapporti etero quanto in quelli omosex.

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