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11/01/2017

La marijuana per uso medico è da gennaio 2017 nelle farmacie

Nel settembre 2014 era stato dato il via libera alla coltivazione in Italia della cannabis per uso terapeutico e ora, dopo due anni, la prima marijuana made in Italy ha iniziato a essere venduta in una farmacia di Vicenza, la Campedello. Fino ad oggi la cannabis terapeutica veniva importata dall’Olanda e costava allo Stato italiano 24 euro al grammo, mentre ora producendo in Italia la sostanza e il principio attivo il costo sarà molto inferiore. È stata battezzata cannabis di Stato perché la coltiva e la confeziona lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. Proprio da qui arriva l’acronimo “Fm2” che si troverà nei blister in vendita nelle farmacie. Distribuzione L’arrivo della cannabis terapeutica nelle farmacie italiane era molto attesa e, coerentemente con quanto proposto nel 2014 dal ministero della Salute insieme al ministero della Difesa, le prime formulazioni inizieranno a essere vendute da gennaio 2017. Oltre che nelle farmacie, i medicinali a base di marijuana verranno distribuiti anche negli ospedali sempre su prescrizione medica (non ripetibile). In quali casi può essere prescritta Partendo dal presupposto che la marijuana terapeutica viene presa in considerazione dal medico solo quando le terapie convenzionali o standard risultano inefficaci, in quali casi può essere prescritta? Nel caso di dolore cronico e di quello associato a sclerosi multipla e a lesione del midollo spinale, nella nausea e nel vomito causati da chemioterapia, radioterapia e terapie per Hiv, come stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia o in pazienti oncologici oppure affetti da Aids, per la riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette e per l’effetto ipotensivo nel glaucoma. Come si assume La cannabis terapeutica si può assumere in due modi: si beve come un infuso oppure si inala grazie a un vaporizzatore. Per quanto riguarda la composizione contiene il THC, cioè il delta-9-tetraidrocannabinolo della marijuana che se inalato o ingerito può causare euforia, rilassamento, percezione spazio-temporale alterata, alterazioni uditive e tutte le altre sensazioni di “sballo” che caratterizzano la cannabis “di strada”, in una percentuale molto bassa, mentre ha una concentrazione più alta del Cbd (fino al 12%), ovvero il cannabiodiolo, che possiede le proprietà terapeutiche. BnessereOK

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