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20/01/2017

Disuguaglianza e paradisi fiscali: ecco come danneggiano il welfare

Ogni anno il trasferimento degli utili da parte delle multinazionali nei paradisi fiscali comporta fino a 240 miliardi di dollari di perdite erariali. A pagarne il prezzo, i governi e i cittadini di tutto il mondo, sia nei paesi poveri che nei paesi industrializzati come l’Italia, che vengono così privati di risorse fondamentali che servirebbero a garantire servizi pubblici essenziali come sanità e istruzione, a sostenere l’occupazione e ad attuare politiche di lotta alla povertà. Come denunciato dal report di Oxfam “Un’economia per il 99%” lanciato in occasione del World Economic Forum in corso a Davos, i Paesi in via di sviluppo perdono, a causa del ricorso ai paradisi fiscali (e pratiche simili) circa 100 miliardi di dollari ogni anno, ossia quanto basterebbe per riportare a scuola 124 milioni di bambini. Dietro tutto questo ci sono sofisticati meccanismi di elusione fiscale, operati per lo più dagli individui più facoltosi del pianeta e dalle grandi corporation il cui potere si consolida sempre di più. Basti pensare che nel 2015/2016 10 delle maggiori multinazionali hanno generato profitti superiori a quanto raccolto dalle casse pubbliche di 180 Paesi del mondo. Ma come si è arrivati fin qui? Come funzionano gli ingranaggi elusivi e quali impatti ha l’abuso fiscale sulla vita dei cittadini? A svelarlo è The Price We Pay (Il prezzo che paghiamo), l’avvincente documentario di Harold Crooks, vincitore ai Vancouver Film Critics Circle Awards del 2015, che sarà proiettato oggi (giornata conclusiva del World Economic Forum di Davos) in una serata organizzata da Oxfam Italia al Teatro Palladium in collaborazione con associazione Economia e Felicità e Fondazione Culturale Responsabilità Etica. Una denuncia accurata e documentata sulla ‘ricchezza nascosta delle nazioni’, tenuta fuori dalla portata di governi e cittadini, attraverso le voci di giornalisti investigativi, accademici, attivisti e insider. La proiezione, che si inserisce nelle attività della campagna Sfida l’ingiustizia promossa da Oxfam Italia, sarà introdotta da Mikhail Maslennikov, policy advisor di Oxfam Italia, da Andrea Baranes, Presidente della Fondazione Culturale Responsabilità Etica e da Gabriele Mandolesi di Economia e Felicità. “La portata dell’elusione fiscale internazionale che priva i Governi di risorse essenziali per la lotta alla povertà è un tema che riguarda tutti noi, anche in Italia – dice Elisa Bacciotti, direttrice delle Campagne di Oxfam Italia,– Nel mondo ancora 700 milioni di persone sono intrappolate nel cerchio della povertà estrema, e anche nel nostro paese l’11,5% di nostri connazionali versa in uno stato di grave deprivazione materiale. Eppure gli Stati potrebbero fare molto per cambiare le cose e per promuovere un’economia più umana, equa e sostenibile. Tra gli elementi fondanti di questa visione economica è cruciale il contrasto agli abusi fiscali delle multinazionali per recuperare risorse da investire in servizi sanitari ed educativi pubblici a favore delle fasce più vulnerabili della società”. “Agire sul fronte dell’elusione fiscale è un atto dovuto nei confronti dei cittadini che pagano le tasse, ma anche nei confronti delle piccole e medie imprese che subiscono un forte svantaggio competitivo rispetto alle grandi multinazionali – conclude Bacciotti - E' tempo di riformare radicalmente il sistema fiscale globale: l’Italia e l’Unione europea hanno l'opportunità di guidare questo cambiamento”. RS

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