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09/02/2017

Torino, dalla regione 3 milioni per salvare dallo sfratto i “morosi incolpevoli”

Quasi tre milioni di euro da destinare ai cosiddetti morosi incolpevoli: ovvero a coloro che - per circostanze fuori dal proprio controllo, come licenziamento, disoccupazione o fallimento di attività - si ritrovano destinatari di un’ordinanza di sfratto. Il denaro arriva dalla regione Piemonte, che a Torino quest’anno ha destinato quasi metà dei circa 7 milioni di euro del cosiddetto fondo “salvasfratti”: il che non deve stupire, se si considera che, fino a pochissimi anni fa, Torino deteneva il record assoluto sui provvedimenti per morosità incolpevole. Oggi, stando ai dati del Viminale, lo scomodo primato è finito altrove, e secondo l’ultimo rapporto annuale dell’Osservatorio cittadino sulla condizione abitativa i provvedimenti nel 2015 sarebbero addirittura calati del 13 per cento rispetto all'anno precedente: ma la situazione nel capoluogo resta critica, con 567 alloggi assegnati ogni anno a fronte di 14mila domande complessive. Proprio per questo, lo scorso 16 ottobre, gli attivisti del movimento per la casa - accorsi per scongiurare uno delle centinaia di sfratti eseguiti a sorpresa nelle zone semiperiferiche della città - hanno scelto per una volta di evitare l’attacco frontale, mettendo invece la neo-amministrazione pentastellata di fronte al fatto che un intero capitolo del loro programma elettorale fosse occupato dalla promessa di prendere di petto l’emergenza casa: tra gli interventi paventati, il censimento e la manutenzione straordinaria degli alloggi vuoti e il potenziamento del numero complessivo di abitazioni di edilizia pubblica. Il capogruppo 5 stelle in Sala Rossa, Alberto Unia, in quell'occasione aveva ribadito l’impegno del suo partito, sottolineando però che le risorse mancavano e l’anno in arrivo “sarebbe stato molto duro per tutti”. RS

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