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21/02/2017

Amnèsia, i giovanissimi e le nuove droghe

Si chiama Amnèsia ed è una delle nuove droghe che più spaventa medici e genitori. Simile alla marijuana, questa sostanza ha effetti devastanti sulla psiche di chi la assume. Uno degli aspetti più inquietanti di questa droga è che genera sintomi molto simili a quelli mostrati da pazienti psichiatrici. Di qui il dramma nel dramma. Succede infatti che i ragazzi che assumono questa sostanza finiscano per essere inviati in cura direttamente ai dipartimenti di salute mentale. Acido per batterie Gli effetti devastanti dell’Amnèsia sono legati alle sostanze che vengono usate per potenziarne gli effetti, in molti casi oltre al metadone anche eroina e altre sostanze chimiche. In questo modo si ottiene un prodotto capace di terribili effetti psicotropi, ma a basso costo. Il nome di questa droga richiama quello della Amnesia Haze, una qualità di cannabis geneticamente modificata e molto usata nei coffee shop d’Olanda. Con questa varietà di marijuana però l’Amnèsia non ha nulla in comune, la differenza la fanno le sostanze psicoattive e stupefacenti che fanno di questa terribile droga una bomba per il cervello di chi la usa. Tra le abitudini più scioccanti legate alla produzione c’è anche quella di tagliare la marijuana con l’acido di batteria, la sostanza che ne viene fuori provoca una momentanea perdita di memoria, ma anche effetti permanenti come mancanza di concentrazione, attacchi d’ansia e paranoia. Inconsapevoli consumatori Il dramma è che molti ragazzi non sanno a cosa vanno in contro fumando marijuana, ma addirittura si possono trovare ad acquistare marijuana che poi si rivela Amnèsia. Impossibile accorgersi della differenza, se non con i sintomi che arrivano solo dopo averla fumata. Chi la vende, del resto, non ha scrupoli e pensa solo al profitto. Problemi psichiatrici Visto che il legame tra droga e problemi di natura psichiatrica è inscindibile, le Unità operative che si occupano di nuove droghe e riabilitazione scelgono di puntare con forza su percorsi terapeutici che coinvolgano quanto più possibile anche le famiglie. L’uso esclusivo di farmaci antagonisti, come il metadone, non è sufficiente. Per essere realmente efficace, la terapia deve coinvolgere più aspetti della vita sociale di questi ragazzi. E’ una battaglia difficile e spesso impari, ma proprio per questo vale la pena combatterla Raffaele Nespoli PS

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