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04/04/2017

Sulla marijuana c’è una Terza Via buona per l’Italia

Anche per l’uso della marijuana c'è bisogno di una Terza Via tra proibizionismo e laissez-faire. Come quella scelta in Canada dal giovane Premier Justin Trudeau con l’approvazione, ormai in vista, di una legge sulla “legalizzazione moderata” della cannabis. Che vuole superare le attuali politiche di repressione e criminalizzazione del consumo di droghe leggere a scopo ricreativo. Senza però cadere nell'estremo opposto come quello scelto, ad esempio, dalla California, dove produzione, pubblicità, vendita e acquisto dell’ erba e dei suoi derivati non hanno limiti. Pivot del nuovo sistema è una sorta di Autorità Garante della Legalizzazione presieduta e ispirata da Bill Blairs, ex-capo della polizia di Toronto. Uomo di fiducia del Primo Ministro canadese, con i suoi quarant'anni di esperienza nelle forze dell’ordine avrà il compito di vigilare su tre settori. Prevenzione. Il nuovo provvedimento prevede, infatti, anche imponenti campagne di sensibilizzazione nei confronti dei minorenni (che rappresentano ¼ degli attuali acquirenti nel mercato nero) ai quali continuerà a essere vietato il consumo di marijuana. Vendita. Produttori e rivenditori di prodotti cannabinoidi saranno chiamati a rispettare regole chiare e precise: niente pubblicità e packaging anonimo. Divieto di vendita in locali che somministrano alcol e sigarette. Tassazione direttamente proporzionale alla presenza del principio attivo (thc) della marijuana. Repressione. Lotta senza quartiere contro lo spaccio e il consumo di droghe pesanti. L’obiettivo è quello di evitare che con la legalizzazione della cannabis possa passare un messaggio di generale via libera a qualsiasi tipologia di stupefacente.

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