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18/07/2017

Violenza sulle donne, in Toscana 2 milioni per contrastarla

In Toscana nuovi sostegni ai centri antiviolenza, alle case rifugio, rafforzamento delle reti locali interistituzionali di prevenzione e contrasto alla violenza, ma anche nuovi interventi come sportelli di ascolto, ulteriori case rifugio e abitazioni di seconda accoglienza per l'autonomia. Oltre ad azioni volte al reinserimento lavorativo delle donne che rientrano in percorsi di fuoriuscita dalla violenza. Tutto questo si potrà fare con le risorse, oltre 2 milioni di euro, in arrivo dal Governo e con ulteriori risorse regionali con cui la Regione Toscana finanzia le prossime azioni di contrasto e di prevenzione alla violenza sulle donne. E' il contenuto di una delibera approvata oggi dalla Giunta su proposta della vicepresidente e assessore alle pari opportunità Monica Barni e illustrato oggi dal presidente della Regione Enrico Rossi nel briefing con la stampa. "Questi fondi sono finalmente arrivati dallo Stato – ha commentato Rossi – ma sono in forte ritardo perché si riferiscono al biennio 2015/2016. Per questo motivo l'anno scorso, nelle more dell'intervento statale, la Regione ha sopperito con risorse proprie contribuendo con 325mila euro. Una decisione inevitabile che abbiamo preso per non lasciare scoperte politiche in cui la Regione sta investendo molto in termini di energie e che vogliamo portare avanti nel modo più efficace". Le risorse, che arrivano in attuazione della legge 119 del 2013 (la cosiddetta legge sul femminicidio), saranno così ripartite: 851.500 euro (dal Piano nazionale di azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere) che saranno gestiti dall'assessorato alle pari opportunità insieme a quello al lavoro, per attivare strumenti di reinserimento lavorativo a favore di donne prese in carico e inserite in percorsi di fuoriuscita dalla violenza. Poi, 1 milione 332mila euro circa di cui 866mila euro saranno destinati al funzionamento dei centri antiviolenza e delle case rifugio individuati quali principali presidi per la prevenzione e la protezione delle donne. Criterio analogo per le case rifugio. Il 30% delle risorse sarà, ripartito in base al numero dei posti letto, il 70% sulla base delle presenze di donne e minori rilevate dall'Osservatorio sulla violenza di genere. Ulteriori 466mila euro, cui la Regione aggiunge 350mila euro di risorse proprie (per un mero errore contabile non è stato possibile destinare ora i 400mila euro stanziati, sarà redatto appena possibile un atto aggiuntivo), saranno destinati al finanziamento di nuovi interventi (case rifugio ad indirizzo segreto, sportelli di ascolto sul territorio, case di seconda accoglienza per facilitare la ripresa dell'autonomia) e delle azioni volte al potenziamento delle azioni "di rete". Toscana Sociale ​

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