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14/10/2017

Roma, le droghe e le preoccupazioni del Ministero della Salute

Un paio di giorni fa, il ministro della salute Beatrice Lorenzin ha pubblicamente dichiarato che “..Roma è una città piena di droga (..)rivediamo le siringhe per strada, i tossici, gli spacciatori di eroina..senza parlare della cocaina..siamo pieni”. Valutazioni riportate nel contesto, più generale, di un parere negativo espresso dall’Istituto Superiore di Sanità, sul peggioramento di diversi indicatori della salute rilevato a Roma, la città peggiore degli ultimi anni tra tutte le capitali europee. Alcuni elementi di valutazione, più tecnica e meno politica, su come realmente vadano le cose nella capitale relativamente ai mercati illeciti degli stupefacenti, si possono ricavare anche dai dati statistici mensili che vengono elaborati dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (Ministero dell’Interno-Dipartimento della Pubblica Sicurezza), sull’azione di contrasto al traffico/spaccio svolta dalle forze di polizia. Occorre anche tener presente che, in linea di massima, i valori riportati dei sequestri indicano, mediamente, una percentuale che oscilla intorno al 15-20% del valore totale degli stupefacenti immessi sul mercato nazionale. Un primo elemento che si evidenzia esaminando i dati dei primi otto mesi degli ultimi anni è quello dei sequestri, andati crescendo, delle piante di cannabis coltivate tra le mura domestiche e nei campi, a Roma e dintorni, passate dalle 804 del 2009 alle 2.496 del 2015, alle 5.859 del 2016, alle 3.041 (dato non consolidato) del 2017. Una tendenza, peraltro, che si è rilevata a livello nazionale interessando gran parte delle nostre province ( mediamente una ottantina) e coinvolgendo sempre più persone, anche “insospettabili”. D’altronde la marijuana è molto richiesta ( non solo tra i giovani romani) e con pochi soldi di investimento si può ricavare un discreto gruzzolo di denaro da ciascuna pianta. Anche negli ultimi due anni (sempre nei primi otto mesi), i sequestri complessivi di stupefacenti sula piazza romana sono stati oltre le cinque tonnellate e precisamente 5.655,22kg nel 2017 e 5.918,360kg nel 2016, con un calo nel 2015 (1.921,838kg) dove, tuttavia, si era avuto il sequestro più ingente di cocaina degli ultimi anni (oltre 590kg nel solo mese di maggio). In realtà Roma “è piena di cocaina” già da tempo se si pensa, solo per dare uno sguardo agli ultimi tempi, ai 298,859kg sequestrati nel 2009 ( nei primi otto mesi), ai 139,986kg del 2014, del 2015 si è già detto, ai 188,376kg del 2016, ai 164,622 ( dato non stabilizzato) del 2017. Anche nei sequestri di eroina, se si eccettua il 2015 con circa 65kg intercettati ( 39kg solo ad agosto), i valori oscillano intorno ai 30kg annui negli ultimi due anni, con quantitativi inferiori nel 2014 (circa 16kg) e intorno ai 20kg nel 2009. Indizi che, effettivamente,insieme alla aumentata raccolta di siringhe in alcune zone cittadine, fanno ritenere un maggior consumo di questa pericolosa droga. Infine, le oltre 2 tonnellate e mezzo di hashish e le quasi 3 tonnellate di marijuana tolte di mezzo da polizia di stato,carabinieri e guardia di finanza nella capitale, sempre nei primi otto mesi del corrente anno, possono aiutarci a comprendere come il traffico e lo spaccio seguitino ad essere un serio grattacapo sul piano della sicurezza e della salute dei cittadini. di Piero Innocenti (Dirigente generale della Polizia di Stato a riposo, Questore in alcune importanti città italiane ha avuto una pluriennale esperienza nella Direzione Centrale per i Servizi Antidroga svolgendo anche servizio in Colombia come esperto).

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