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29/07/2014

Sulla cannabis gli yankee si arrendono

"Non ha senso continuare a proibire una sostanza che fa meno male dell'alcol. E' tempo di legalizzare la marijuana". Parole che pesano come pietre quelle usate ieri dal New York Times per la prima campagna anti-proibizionista della sua storia. Va infatti segnalato che il più blasonato quotidiano made in USA, per quanto liberal, è sempre stato assai prudente, ai limiti della chiusura, sul tema. Un repentino cambio di linea che più che un'inversione sembra una capriola. Che la dice lunga sul fallimentare bilancio di oltre 40 anni di proibizionismo come strategia di lotta alla droga. Era il 17 giugno 1971 quando in un ormai famosa conferenza stampa Richard Nixon annunciò all'opinione pubblica mondiale la sua decisione di scendere in guerra contro "il nemico N.1 del popolo americano". Da allora i consumatori di cannabis anziché diminuire sono aumentati. Così come i costi economici e sociali. Come conferma, a titolo esemplificativo, il fatto che nelle carceri statunitensi si contano ben 658 mila detenuti per possesso di marijuana. Segno evidente che con le armi adottate fino ad oggi non si vince la battaglia contro l'uso e l'abuso di stupefacenti. Tutto questo l'hanno capito, e da non poco tempo, in tanti. E' forse utile ricordarli. A partire dal 2011. Quando vennero pubblicate le conclusioni della Global Commission Report. Nelle quali un vero e proprio Gota di ex, tra ministri, banchieri centrali, capi di governo e di grandi organizzazioni internazionali, propose di voltare pagina e di combattere il consumo di droga con strategie alternative a quella della pura e semplice proibizione. Ma c'è di più. Visto che è proprio dal fronte interno americano che sono arrivate le maggiori sorprese. Non solo perché una recente indagine Gallup ha rilevato che la netta maggioranza della popolazione d'Oltreoceano è a favore della legalizzazione della marijuana. Ma anche e soprattutto in ragione delle posizioni prese da non pochi insospettabili. Come il sindaco di Washington che nell'estate del 2013 ha dichiarato pubblicamente che è ora di depenalizzare le droghe leggere. Cosa già avvenuta in molti Stati della federazione USA: si pensi, ad esempio, alla California guidata dal governatore conservatore Arnold Schwarzenegger. Last, but non least il governatore del Colorado. Intervistato lo scorso giugno sull'argomento non ha esitato ad affermare che "la legalizzazione della marijuana è destinata a diventare uno dei più colossali esperimenti sociali del XXI secolo". WEST