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02/12/2016

Censis il rapporto 2016 : giovani più poveri, anziani più ricchi.

I giovani italiani di oggi sono più poveri dei loro nonni, gli immigrati fanno più paura del terrorismo e non siamo capaci di investire nel futuro perché terrorizzati dalla crisi economica. Questo lo spaccato del Paese che emerge dal Rapporto Censis 2016 sulla situazione sociale italiana. Nella sua indagine, l’istituto di ricerca socio-economica riporta che oggi, rispetto alla media nazionale, le famiglie dei giovani con meno di 35 anni hanno un reddito più basso del 15,1% e una ricchezza inferiore del 41,1%. Inoltre, il reddito dei millennial si è ridotto del 26,5% rispetto a quello dei coetanei di venticinque anni fa, mentre la loro ricchezza è inferiore del 4,3%. Allo stesso tempo, però, le cose sembrano andare meglio per gli over 65, i quali hanno visto il loro reddito aumentare del 24,3%. Aumentato il divario tra giovani e resto della popolazione Nel complesso, il valore attuale della ricchezza degli italiani è maggiore del 32,3% rispetto al 1991 e nel caso degli anziani è superiore addirittura dell’84,7%. Nel corso degli ultimi anni si è ampliato il divario tra i giovani e il resto della popolazione del Belpaese. Infatti, nel 1991 - come si legge sempre nel rapporto Censis - i redditi dei giovani superavano la media nazionale del 5,9% (mentre oggi sono inferiori del 15,1%) e la loro ricchezza era inferiore alla media solo del 18,5% (mentre oggi la forbice è arrivata al 41,1%). Nata una seconda era del sommerso L’Italia dipinta dal Censis è un Paese bloccato e arroccato su se stesso, che non ha intenzione di spendere la propria ricchezza e tende a mettere i soldi “sotto il materasso” (quasi il 36% degli italiani tiene regolarmente contante in casa per eventuali emergenze). Questo spiega l’incidenza degli investimenti sul Prodotto interno lordo, che nel nostro Paese si ferma al 16,6%, dato che si colloca ai minimi dal Dopoguerra e lontano dalla media europea (19,5%), da Francia (21,5%), Germania (19,9%), Spagna (19,7%) e Regno Unito (16,9%). In questo contesto, secondo il Censis, in Italia è nata una “seconda era del sommerso” orientata alla ricerca di più redditi, dal risparmio cash alla sharing economy. Un segnale positivo arriva però dalle start up innovative, che in meno di tre anni sono triplicate passando dalle 1.486 del 2013 alle 6.323 della fine di settembre 2016. Migranti e terrorismo le principali paure Il Censis individua poi negli immigrati e nel terrorismo le due principali paure degli europei e degli italiani. Il 48% degli abitanti del Vecchio Continente e il 44% degli italiani vedono i migranti come la minaccia numero uno. Il terrorismo fa più paura al 39% dei cittadini dell’Unione e al 34% degli italiani. Da un sondaggio realizzato dal Censis su un campione nazionale di cittadini subito dopo gli attentati di novembre 2015 a Parigi, emerge come 65,4% degli italiani abbia modificato nell'immediato il proprio stile di vita a causa delle nuove paure. Fairfox