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20/11/2019

HIV in Italia. I più colpiti sono i giovani 25-29 anni. I numeri

Calano per la prima volta le diagnosi di HIV in Italia rispetto agli anni precedenti (del 20% rispetto al 2017). La riduzione riguarda tutte le modalità di trasmissione, sia eterosessuali che MSM (Maschi che fanno Sesso con Maschi). Secondo gli esperti è il risultato delle terapie antiretrovirali e delle nuove Linee Guida Terapeutiche che prevedono di iniziare la terapia precocemente dopo la diagnosi. Tuttavia dall’altra parte continua ad aumentare la quota di persone (57% nel 2018) che scoprono di essere sieropositive molti anni dopo essersi infettate e vengono diagnosticate quando il loro sistema immunitario è già compromesso; questo è l’effetto di una scarsa consapevolezza sulla diffusione ancora ampia di HIV nel nostro Paese e del rischio che si corre di contrarre l’HIV attraverso rapporti sessuali non protetti. I giovani tra i 25 e i 29 anni sono i più colpiti in termini di incidenza. Per gli esperti urgono strategie di prevenzione mirate agli adolescenti ed ai giovanissimi. Dai dati emerge che l’offerta del test HIV in contesti informali (test in piazza, auto test, test in strada, easy test, test in sedi extrasanitarie) è un buon mezzo per raggiungere i giovani e identificare nuove diagnosi. Tra gli stranieri si osserva, invece, una stabilizzazione delle nuove diagnosi, evidenziando una possibile vulnerabilità di questa popolazione nell’accesso ai servizi di assistenza per HIV. Hiv: i sintomi L’HIV può restare asintomatico e silente per molti anni prima di dare segni. Quindi, resta fondamentale l’uso del test HIV, da effettuare ogni qualvolta ci si sia esposti a rapporti sessuali non protetti con persone di cui non si conosce bene lo stato di salute, e dell’uso del preservativo, che in modo semplice e sicuro consente di proteggersi dall’HIV e da numerose altre infezioni sessualmente trasmesse. Domenica primo dicembre si celebrerà la Giornata Mondiale dell’AIDS e per l’occasione, il Telefono Verde AIDS 800 861 061 attivo da lunedì a venerdì dalle 13 alle 18, sarà attivo già dalle 10. Il Rapporto completo è disponibile sul sito del sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità Volume 32 – Numero 10 Nuove infezioni da HIV Nel 2018, sono state riportate, entro il 31 maggio 2019, 2.847 nuove diagnosi di infezione da HIV pari a 4,7 nuovi casi per 100.000 residenti. L’Italia, in termini di incidenza delle nuove diagnosi HIV, si colloca lievemente al di sotto della media dei Paesi dell’Unione Europea (5,1 casi per 100.000 residenti). L’incidenza (casi/popolazione) delle nuove diagnosi di HIV è diminuita lievemente tra il 2012 e il 2015, mostrando un andamento pressoché stabile dal 2015 al 2017, mentre nel 2018 è stata osservata un’evidente diminuzione dei casi in tutte le regioni. L’incidenza di nuove diagnosi HIV tra i giovani di età inferiore a 25 anni ha mostrato un picco nel 2017. Tra le regioni con un numero superiore a un milione e mezzo di abitanti, le incidenze più alte sono state registrate in Lazio, Toscana e Liguria. Le persone che hanno scoperto di essere HIV positive nel 2018 erano maschi nell’85,6% dei casi. L’età mediana era di 39 anni per i maschi e di 38 anni per le femmine. L’incidenza più alta è stata osservata tra le persone di 25-29 anni (11,8 nuovi casi ogni 100.000 residenti di età 25-29 anni) e 30-39 (10,9 nuovi casi ogni 100.000 residenti di età 30-39 anni); in queste fasce di età l’incidenza nei maschi è almeno 3 volte superiore a quelle delle femmine. La maggioranza delle nuove diagnosi di infezione da HIV era attribuibile a rapporti sessuali non protetti, che costituivano l’80,2% di tutte le segnalazioni (eterosessuali 41,2%; maschi che fanno sesso con maschi – MSM 39,0%). Il 37,8% delle persone con una nuova diagnosi di infezione da HIV è stato diagnosticato con un numero di linfociti CD4 inferiore a 200 cell/μL e il 57,1% con un numero inferiore a 350 cell/μL. Si è osservato nel tempo un leggero aumento di queste proporzioni. Un terzo delle persone con nuova diagnosi HIV ha eseguito il test HIV per sospetta patologia HIV correlata o presenza di sintomi HIV (32,6%). Altri principali motivi di esecuzione del test sono stati quelli legati a: comportamento a rischio (14,4%), ac­certamenti per altra patologia (11,3%), iniziative di screening/campagne informative (9,8%), rapporti sessuali non protetti (9,7%), diagnosi o sospetta infezione sessualmente trasmessa (4,0%). Nuovi casi di Aids Nel 2018 sono stati diagnosticati 661 nuovi casi di AIDS pari a un’incidenza di 1,1 nuovi casi per 100.000 residenti. L’incidenza di AIDS è in lieve costante diminuzione. Il numero di decessi in persone con AIDS rimane stabile. Rimane costante negli ultimi anni la proporzione delle persone con nuova diagnosi di AIDS che scopre di essere HIV positiva nei pochi mesi precedenti la diagnosi di AIDS. PreSa