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24/10/2019

Droga e violenza tra i ragazzi - è emergenza

La produzione di eroina è costantemente in aumento, mentre la richiesta ha vissuto anni di forte calo a spese di altre droghe soprattutto artificiali. Così per gli spacciatori non è più così determinante tagliare eccessivamente la "roba" acquistata dai trafficanti per aumentare il guadagno: si arriva a moltiplicare fino a 8 volte la quantità con l'uso di sostanze inerti e di sostanze chimiche quali paracetamolo e caffeina. I più esposti all'overdose mortale risultano così essere, al di là del falso mito delle pericolosità delle sostanze da taglio smascherato da più ricerche nel corso dei decenni, coloro che si drogano saltuariamente e coloro che si imbattono in droga dal principio attivo assai più alto di quella usata abitualmente. Non sono esenti gli adolescenti. I ragazzi tra i 14 e i 19 anni che si rivolgono ai Servizi per tossicodipendenti della USL toscana nord est sono in aumento costante, un’età, quella adolescenziale, dove peraltro la scoperta di nuove sensazioni porta ad utilizzare più tipi di sostanze, aumentando la pericolosità degli effetti e dell’abuso. Ma non si esauriscono nell’uso di droghe le deviazioni sociali che i ragazzini adolescenti mettono in atto con condotte violente. Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Firenze, Dott. Antonio Sangermano, in una intervista rilasciata il 16 ottobre, qualche giorno fa, sul Corriere della Sera, a proposito delle violenze che vengono perpetrate dai ragazzi dice: “…dalle vicende che approdano nel mio ufficio emerge uno scenario inquietante che riflette un sostanziale vuoto di valori tra i ragazzi. E’ inquietante l’uso del linguaggio violento che trova nell’idea della forza il proprio baricentro. Per alcuni forza, violenza, bellezza e denaro diventano la misura di tutte le cose, parametri a cui non corrispondono le persone deboli e vulnerabili, come i malati, gli omosessuali, gli stranieri e i disabili…Purtroppo i riferimenti di questi ragazzi sono i dittatori e/o le ideologie sanguinarie che, più che riflettere un orientamento politico, rivelano un perverso processo di identificazione con l’uso della violenza, quasi che la moderazione, l’educazione e il rispetto siano sintomi di debolezza e sudditanza. “. I social fanno il resto diffondendo i disvalori della violenza, dell’uso di droghe, di esibizione pornografica, o esaltazione di personaggi razzisti e sanguinari, approdando all’incitamento violento contro il diverso o peggio verso una violenza senza fondo. A tal proposito sembra passata inosservata la vicenda della chat di whatsApp” The shoah party”, ragazzini alcuni sotto i 14 anni che si scambiavano immagini a luci rosse, inneggiavano a Hitler, Mussolini, all’Isis, frasi velenose contro ebrei e migranti. Dagli smartphone nascono gruppi che uniscono ragazzi vuoti dentro, soli, che ammiccano alla violenza praticandola, o morendo di overdose o peggio, emulando chi stupra o chi uccide. Un quadro devastante che Susanna Tamaro ha ripreso e approfondito con inedite interpretazioni, sul Corsera di qualche giorno fa, dove pone una domanda molto semplice: “forse proprio nel momento in cui l’obbligo del divertimento ha sostituito la gioia della festa (…) Ora che la morte è diventata solo un breve addio nelle sale del commiato, ora che non si battezza più – perché sarà il bambino a scegliere da grande – ora che l’amore è bello soltanto finché è libero – ora che lo stesso sistema economico costringe a vivere in una condizione di perpetua e ansiogena precarietà, le giovani generazioni sono le prime e più tragiche vittime di questa visione del mondo.”. Questa realtà ci deve far fremere, e invece continuiamo, noi adulti, a far finta che così è la vita e che Erika morta a 19 anni, nella notte di sabato è un altro caso da archiviare, senza nemmeno porci una domanda: perché i ragazzi si comportano così? Leonardo Butelli CeSDoP

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